La storia del cantautore fiorentino che ha saputo conquistare il cuore del pubblico
di Jacopo Bonacchi e Samuel Strano
Aleandro Baldi è un cantautore fiorentino che ha saputo conquistare il cuore del pubblico italiano con la sua voce potente e le sue canzoni emozionanti. La sua carriera affonda le radici nel panorama musicale negli anni ’90, e gli ha permesso di superare il tempo con la musica, diventando un punto di riferimento per molti.
La prima apparizione in televisione fu nel 1986, quando partecipò al festival di Sanremo, ma senza ottenere grandi risultati. I primi successi arrivarono nel 1992 quando vinse la categoria giovani di Sanremo in compagnia di Francesca Alotta, con il brano “Non Amarmi”.
L’anno della consacrazione finale fu il 1994 quando riuscì a vincere la categoria campioni del festival della canzone italiana, con il brano “Passerà”. La sua è stata una carriera ricca di successi e trionfi, vissuta da protagonista durante l’evoluzione della musica pop. A ora il noto cantautore partecipa a trasmissioni televisive, e una delle sue ultime iniziative è quella di cantare per il carnevale di Viareggio.
Come è nata la tua passione per la musica?
«La passione per la musica è nata quando avevo cinque anni e già a orecchio suonavo le canzoni che sentivo. A scuola me la insegnavano in una maniera sbagliata e quindi mi disinnamoravo un po’ della musica, ma piano piano mi sono appassionato di nuovo sentendo suonare la chitarra elettrica e il pianoforte».
Quale è il tuo strumento preferito?
«La chitarra, ma una volta che ti appassioni alla musica ti appassioni a tutti gli strumenti ,perché la musica è un linguaggio universale».
Ti aspettavi di vincere Sanremo?
«Un po’ me ľaspettavo perché ero con un team molto forte e poteva succedere; quindi in un certo senso sì».
Come è cambiato il Sanremo di ora rispetto a quelli a cui hai partecipato tu?
«Quest’anno la conduzione di Carlo Conti è stata molto simile ai Sanremo a cui partecipavo io, chiaramente con qualche regola diversa ma c’è un tentativo di riavvicinamento a quei Sanremo lì».
Hai qualche aneddoto divertente riguardante Sanremo?
«Tanto divertente no, se non il fatto che nel ’92 stavo per risalire sul podio, ma improvvisamente Fausto Leali, che aveva una canzone mia, si collocò al nono posto e feci marcia indietro».
Quali riconoscimenti hai ricevuto dopo la vittoria di Sanremo?
« A parte la palma non c’erano tutti i premi che ci sono adesso, ma ho ricevuto quello come migliore interprete dell’orchestra».
Se potessi cambiare qualcosa della tua carriera cosa cambieresti?
«Il fatto di essere un po’ più positivo, ma lo sto già cambiando: non è un sogno o un desiderio è la realtà, sono più allegro e positivo di allora».
Mentre qual è il brano che canti più spesso?
«Ovviamente ?Passerà”. Poi piace molto anche “La nave va” che è stato che ho portato il primo anno a Sanremo».
Com’è la vita di un cantante? Quali sono i tuoi programmi futuri?
«Certamente la vita di un artista è fatta di cose belle, ma anche di sacrifici, di domande che ti fai per rendere al meglio e per sapere cosa la gente vorrebbe da te che non è la stessa che vorrebbe da un altro. Riguardo ai miei programmi futuri, dopo la presenza su Rai1 per il carnevale di Viareggio, farò uscire un singolo e, perché no, anche qualche nuovo album».
Credi che con le tue canzoni di un tempo potresti vincere il Sanremo di ora? Riscriveresti mai le tue canzoni più famose?
«Penso di no perché ľho già vinto e non mi sento vecchio ma ľetà avanza e penso che il maggior spazio al festival lo abbiano i giovani. Delle mie canzoni più famose non riscriverei “Non Amarmi” perché era troppo triste, ricordo in particolare la frase “Perché vivo all’ombra” che in effetti è un macigno pesante addosso».
L’articolo è stato realizzato all’interno del laboratorio “Il giornalismo a scuola” al Liceo Russell Newton.